Dal 25 maggio al 10 giugno 2018 lo Spazio Mostre del Palazzo Farnese di Piacenza ha ospitato una mostra di pittura e scultura dal titolo Visioni, dedicata all’artista Erminio Tansini.
Patrocinata dal Comune di Piacenza, l’esposizione è stata il primo appuntamento di una serie itinerante di eventi intitolata «Forme, materia, colore», che sta facendo tappa in varie località del Nord Italia.
La curatela della mostra è stata affidata a Davide Tansini: storico, figlio dell’artista stesso, per il padre ha curato anche i «Materia e Colore Open Days» (2010-2011, l’apertura al pubblico dello studio dell’artista), le monografie Tansini Erminio. Materia e colore (2008) e Erminio Tansini. Opere di materia e colore (2011), varie esposizioni personali in Liguria, Emilia-Romagna e Piemonte della serie «Materia e colore» (2012-2015), quelle in Liguria ed Emilia-Romagna della rassegna «Chimere» (2018-2019) e la serie itinerante di scenarizzazioni «Forme sfuggenti» in Italia, Svizzera e Francia (2018-2019).
Il percorso espositivo della mostra Visioni era corredato da un apparato multilingua di didascalie e brevi testi critici in italiano, tedesco, inglese, spagnolo, francese e russo (i brani erano tratti da scritti di Tiziana Cordani, Dragana Kostić, Kevin McManus e Giorgio Segato).
Informale, luce, forma, materia e colore: sono le parole chiave dell’evento Visioni, che ha proposto alcune decine di opere selezionate fra la produzione tansiniana dell’ultimo ventennio.
Dalla metà degli Anni ’90 Tansini ha improntato la propria ricerca artistica all’informalismo, giungendo a realizzazioni slegate dalla pura riconoscibilità delle forme e basate (per i dipinti) sull’espressività del rapporto materia-colore.
Luci e ombre degli impasti pittorici: corpi densi immersi in ampie campiture, oppure distese tormentate e magmi ribollenti, quasi paesaggi primordiali. In questi ritmi visivi la prima occhiata sembra riconoscere forme note; invece, l’osservazione più approfondita scopre sequenze e sovrapposizioni spesso inattese, che divengono tanto più significative quanto più l’osservatore si sente coinvolto.
Nei dipinti tansiniani (realizzati prevalentemente a olio su tela o su tavola) fondamentale è l’uso della componente luminosa: una luce che è energia e ritmo vitale, cercata, plasmata fin dalla sua sorgente per essere alla fine incastonata sulla superficie delle opere.
Pittura e scultura: non soltanto oli. Una parte consistente della mostra Visioni era infatti dedicata all’arte tridimensionale, cui Tansini si dedica dall’inizio degli Anni ’90 utilizzando prevalentemente il bronzo e il legno.
Linee sinuose, frastagliate o aggrovigliate; corpi lievi o al contrario massicci e imponenti; comunque, sempre impostati su tensioni e dinamismi ben avvertibili. Proprio quest’ultima caratteristica conduce l’osservatore da un iniziale approccio pareidolitico (di nuovo, l’apparente riconoscibilità di alcune forme) a una percezione più emozionale, articolata e sempre cangiante.
Forme nuove: come quelle delle sculture in legno più grandi e recenti, inedite, in mostra per la prima volta proprio nelle sale del Palazzo Farnese. Si tratta di una serie di opere, create da Erminio Tansini nell’autunno 2017 rielaborando materie dell’Appennino (in particolare: Riviera Ligure, Val Trebbia e Val Taro).
La stessa presenza di sculture lignee costituisce una novità per l’attività espositiva dell’artista. Mentre la produzione dei pezzi risale anche a un quarto di secolo fa (con materiali provenienti dalle Cinque Terre), la prima esposizione di opere in legno è soltanto del 2017, avvenuta con la partecipazione di Tansini alla 57a Biennale di Venezia.
Storie da vivere con gli occhi: per coloro che seguono l’arte contemporanea e per chi vuole scoprire qualche vicenda particolare e insolita, di quelle che soltanto l’arte sa creare.
A modo suo, Tansini racconta queste vicende con mezzi visivi (i dipinti e le sculture), facendole diventare sensazioni, impressioni ed emozioni: momenti che nella mostra piacentina si sono ripetuti di opera in opera in modo sempre diverso. Ogni pezzo ha un’impostazione e una genesi tutta sua, così come tutta sua è la storia che racconta.
Luogo:
Piacenza (Emilia-Romagna, Italia), Palazzo Farnese (Spazio Mostre – Piazza Cittadella, 29)
Date:
dal 25 maggio al 10 giugno 2018
Ente patrocinante:
Comune di Piacenza
Telefono (Tansini):
349 2203693
© «In arce»: tutti i diritti riservati – Pubblicato il 22 maggio 2018 – Aggiornato al 9 marzo 2020