Dal 17 al 23 agosto 2019 la cittadina ligure di Levanto (Riviera di Levante) ha ospitato la mostra di pittura, scultura e fotografia dal titolo Miraggi, dedicata all’arte di Erminio Tansini.
L’evento è stato la seconda tappa della rassegna itinerante «Forme, materia, colore», che sta svolgendosi nel Nord Italia.
La curatela dell’esposizione è stata affidata al figlio dell’artista stesso, Davide: per il padre ha curato anche i «Materia e Colore Open Days» (2010-2011, l’apertura al pubblico dello studio dell’autore), le monografie Tansini Erminio. Materia e colore (2008) e Erminio Tansini. Opere di materia e colore (2011), varie esposizioni personali in Liguria, Emilia-Romagna e Piemonte delle serie «Materia e colore» (2012-2015) e «Chimere» (2018-2020), nonché la rassegna itinerante di scenarizzazioni «Forme sfuggenti» in Italia, Svizzera, Francia e Monaco (2018-2020).
Il percorso espositivo della mostra Miraggi era corredato da un apparato di didascalie e brevi testi critici in italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco e russo (i brani erano tratti da scritti di Tiziana Cordani, Dragana Kostić, Kevin McManus e Giorgio Segato).
Patrocinata dal Comune di Levanto, la mostra ha proposto una selezione di dipinti a olio, di sculture in bronzo e di fotografie, per testimoniare in toto il panorama creativo dell’autore.
Informale, luce, forma, materia e colore: sono le parole chiave per interpretare i dipinti esposti nell’evento Miraggi, che ha presentato un campione scelto fra la produzione tansiniana degli ultimi due decenni.
Dalla metà degli Anni ’90 Tansini ha rivolto la propria ricerca verso l’informalismo, giungendo a realizzazioni slegate dalla pura riconoscibilità delle forme e basate sull’espressività del rapporto materia-colore.
Luci e ombre degli impasti pittorici: corpi densi immersi in ampie campiture, oppure distese tormentate e magmi ribollenti, quasi paesaggi primordiali.
In queste opere la prima occhiata sembra riconoscere forme note; invece, l’osservazione più approfondita scopre sequenze e sovrapposizioni spesso inattese, che divengono tanto più significative quanto più l’osservatore si sente coinvolto.
Nei quadri tansiniani (realizzati a olio su tela o su tavola) fondamentale è l’uso della componente luminosa: una luce che è energia e ritmo vitale, cercata, plasmata fin dalla sua sorgente per essere alla fine incastonata sulla superficie dei dipinti.
La mostra Miraggi ha proposto fotografie raffiguranti le sculture di Erminio Tansini.
L’artista si dedica all’arte scultorea dall’inizio degli Anni ’90 usando in particolare il bronzo e il legno.
Gran parte dei materiali lignei che Erminio Tansini utilizza proviene dall’Appennino settentrionale (soprattutto Cinque Terre, Valtrebbia e Valtaro; in misura più contenuta Valnure, Lunigiana e Valtidone).
La produzione delle opere risale anche a un quarto di secolo fa; però, la prima esposizione delle sculture lignee di Tansini è soltanto del 2017, avvenuta con la sua partecipazione alla 57a Biennale di Venezia.
Le sculture tansiniane (sia in bronzo sia in legno) presentano linee sinuose, frastagliate o aggrovigliate; corpi lievi o al contrario massicci e imponenti; sempre impostate, in ogni caso, su tensioni e dinamismi ben percepibili.
Queste creazioni offrono numerosi spunti legati alla pareidolia: la capacità di riconoscere forme note in profili all’apparenza casuali.
Il tema del recupero e della rigenerazione è un altro degli aspetti che caratterizzano le opere lignee di Tansini.
Il legno che le compone non proviene dall’abbattimento di alberi vivi: invece, è quello trascinato dalle frane, trasportato dalle correnti, levigato dall’acqua e dalle rocce.
L’artista lo individua e lo recupera sui greti dei torrenti montani e sulle spiagge marine; poi, lo rigenera e lo assembla, conservando quanto più possibile l’inimitabile naturalità che lo contraddistingue.
Queste produzioni lignee divengono anche i modelli per le successive fusioni in bronzo, effettuate con il procedimento della cera persa.
Le fotografie proposte nell’esposizione levantese sono state scattate sui sets della serie «Forme sfuggenti», attiva dal gennaio 2018 in Italia, Svizzera, Francia e Monaco.
Svoltasi finora in 68 tappe (37 all’apertura di Miraggi), la rassegna ha toccato l’Alvernia-Rodano-Alpi, l’Emilia-Romagna, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, la Provenza-Alpi-Costa Azzurra, il Ticino, la Toscana, la Valle d’Aosta e il Veneto.
Durante gli eventi di «Forme sfuggenti» le sculture tansiniane sono scenarizzate in luoghi quali castelli, scogliere, siti archeologici, corsi e specchi d’acqua, radure boschive e paesaggi rupestri.
Proprio come le opere lignee di Tansini, anche la rassegna itinerante è caratterizzata dal tema della rigenerazione. Le ambientazioni degli shootings fotografici non sono per la maggior parte adatte o utilizzate per eventi espositivi di tipo tradizionale: «Forme sfuggenti» le ricupera allo spazio artistico.
In questi allestimenti le architetture e i paesaggi delle locations si combinano visivamente con le sculture scenarizzate: le inquadrature creano così inusuali percezioni sia delle opere sia degli ambienti, fissate attraverso l’obiettivo della macchina fotografica.
I livelli di fruizione divengono molteplici: dall’iniziale approccio pareidolitico alle sole sculture l’osservatore è condotto in uno scenario emozionale più ampio, articolato e sempre cangiante.
Oltre che in Miraggi, le immagini scattate sui sets di «Forme sfuggenti» sono state esposte nelle mostre Percorsi d’impressioni (Vernazza, luglio-agosto 2018), Percezioni inattese (Porto Venere, settembre 2018), Concrete illusioni (Piacenza, maggio-giugno 2019), Mutevoli apparenze (Monterosso al Mare, luglio 2019), Sensazioni visive (Lodi, settembre 2019) e Immaginario reale (atelier dell’artista, giugno-settembre 2020).
Luogo:
Levanto (La Spezia, Liguria – Riviera di Levante, Italia), Palazzo del Comune (Piazza Cavour)
Date:
dal 17 al 23 agosto 2019
Patrocinio:
Comune di Levanto
Telefono (Tansini):
349 2203693
© «In arce»: tutti i diritti riservati – Pubblicato il 7 agosto 2019 – Aggiornato al 26 dicembre 2020