Informale, luce, olio, ma soprattutto materia e colore: le parole-chiave dell’esposizione che ha posto al centro dell’attenzione le opere del pittore italiano Erminio Tansini.

Materia e colore. Sintesi pittoriche è il titolo di questo evento ospitato dal 13 al 25 luglio 2012 nelle sale del Castello Cinquecentesco di Santa Margherita Ligure (Genova), cittadina affacciata sul Golfo del Tigullio fra Rapallo e Portofino.

Un evento dedicato agli appassionati di arte contemporanea e a coloro che da semplici curiosi hanno voluto scoprire qualche storia interessante, di quelle che soltanto l’arte sa creare.

Storie da raccontare, appunto: per quelle narrate da Tansini il mezzo di comunicazione sono i dipinti ad olio. Nella mostra sono state esposte alcune decine di opere, di vario genere: su tela, tavola, carta; lavorate a spatola od a pennello; di dimensioni ridotte od al contrario piuttosto grandi; in certi casi inedite, mai pubblicate od esposte in precedenza presso mostre personali e collettive.

La mostra sammargheritese ha tratto spunto dalla recente pubblicazione d’una monografia dedicata all’artista (Erminio Tansini. Opere di materia e colore, Milano, Editoriale Giorgio Mondadori, 2011) e fa parte d’una serie d’iniziative espositive che è iniziata nell’aprile precedente a Cremona con Materia e colore. Dinamismi spaziali.

Da un quindicennio Tansini rivolge la propria ricerca artistica verso l’informalismo: ha via via abbandonato le iniziali impostazioni figurative per approdare a realizzazioni slegate dalla riconoscibilità delle forme e basate sull’espressività del rapporto materia-colore.

Caratteristico (anzi, fondamentale) è l’uso tansiniano della componente luminosa presente nelle opere tansiniane: una luce voluta, cercata, plasmata fin dalla sua sorgente per essere alla fine incastonata nelle opere.

Luci e ombre degli impasti pittorici, corpi densi immersi in ampie e tranquille campiture, oppure distese tormentate e magmi ribollenti, quasi paesaggi primordiali: la prima occhiata pare riconoscervi forme note, invece l’osservazione più approfondita vi scopre sequenze e sovrapposizioni spesso inattese, che si fanno tanto più significative quanto più l’osservatore si sente coinvolto dal particolare rapporto fra la materia e il colore.

Un’emozione, questa, che nella mostra di Santa Margherita Ligure si è ripetuta in modo diverso quadro dopo quadro, perché nell’opera di Tansini non un dipinto è uguale ad un altro: ognuno ha un’impostazione, una gestazione, una genesi tutta sua, così come tutta sua è la storia che può raccontare.

L’incontro ed il dialogo con l’autore in persona (presente alla mostra) ha permesso d’approcciare o d’approfondire la conoscenza di questo particolare mondo creativo, e di scoprire uno dei temi meno attesi (però interessante) dell’evento: non soltanto le opere dell’artista, ma anche le esperienze – o le storie, se si preferisce – che possono raccontare.

Non a caso la mostra è stata curata proprio da uno storico: Davide Tansini, figlio dell’artista stesso, che per il padre ha curato Anteprima di Materia e Colore Open Days (dicembre 2010) e Materia e Colore Open Days 2011 (novembre 2011), basate sull’apertura al pubblico dello studio dell’artista a Pizzighettone (Cremona), la monografia Erminio Tansini. Opere di materia e colore nonché le mostre personali Materia e colore. Ispirazioni liguri (Levanto, agosto 2012), Materia e colore. Impressioni cromatiche (Piacenza, ottobre 2012) e Materia e colore. Tracce pittoriche (Piacenza, marzo 2013).