La città lombarda di Lodi ha ospitato dal 17 al 28 settembre 2019 la mostra fotografica Sensazioni visive, dedicata a artista Erminio Tansini.
L’evento ha proposto (per la prima volta in Lombardia) una scelta di fotografie raffiguranti le sculture tansiniane, riprese sui sets della rassegna itinerante di scenarizzazioni «Forme sfuggenti».
Allestita presso il Palazzo San Filippo, l’esposizione è stata la quinta tappa della serie «Chimere», che sta svolgendosi nel Nord Italia.
A Davide l’incarico di curare l’esposizione. Figlio dell’artista stesso, per il padre Erminio ha organizzato anche i «Materia e Colore Open Days» (2010-2011, l’apertura al pubblico dello studio dell’artista); ha curato le monografie Tansini Erminio. Materia e colore (2008) e Erminio Tansini. Opere di materia e colore (2011); ha allestito varie esposizioni personali in Liguria, Emilia-Romagna e Piemonte delle serie «Materia e colore» (2012-2015) e «Forme, materia, colore» (2018-2019); inoltre, sua è la direzione delle rassegne «Forme sfuggenti» e «Chimere» (2018-2019).
Il percorso espositivo della mostra Sensazioni visive era corredato da un apparato di didascalie e brevi testi critici (i brani sono tratti da scritti di Tiziana Cordani, Dragana Kostić, Kevin McManus e Giorgio Segato).
Erminio Tansini si dedica alla scultura dall’inizio degli Anni ’90 impiegando principalmente il bronzo e il legno. La maggior parte dei materiali lignei che l’autore utilizza proviene dall’Appennino settentrionale (soprattutto Riviera Spezzina, Valtrebbia e Valtaro; in quantità minore Lunigiana, Valnure e Valtidone).
La creazione di queste opere risale anche a un quarto di secolo fa, ma la loro prima esposizione è solo del 2017, avvenuta con la partecipazione dell’artista alla 57ª Biennale di Venezia.
Le sculture tansiniane si articolano in linee sinuose, frastagliate o aggrovigliate; corpi lievi o al contrario massicci e imponenti; comunque, sono sempre impostate su tensioni e dinamismi ben avvertibili.
Queste strutture offrono vari spunti legati alla pareidolia: la capacità di riconoscere profili noti in forme apparentemente casuali.
Il motivo del recupero e della rigenerazione è un altro dei temi che caratterizzano le sculture di Erminio Tansini.
Il legno di cui sono composte non è ricavato dall’abbattimento di alberi vivi: invece, è quello trascinato dalle frane, trasportato dalle correnti, levigato dall’acqua e dalle rocce.
L’artista lo seleziona sui greti dei torrenti montani e sulle spiagge marine; poi, lo rigenera e lo assembla, preservando quanto più possibile l’inimitabile naturalità che lo contraddistingue.
Le fotografie proposte nella mostra lodigiana sono state scattate sui sets della rassegna «Forme sfuggenti», attiva dal gennaio 2018 in Italia, Svizzera, Francia e Monaco.
Svoltasi finora in 68 tappe (40 all’apertura dell’esposizione), la serie è diretta da Davide e ha toccato l’Alvernia-Rodano-Alpi, l’Emilia-Romagna, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, la Provenza-Alpi-Costa Azzurra, il Ticino, la Toscana, la Valle d’Aosta e il Veneto.
Durante gli eventi di «Forme sfuggenti» le sculture tansiniane sono scenarizzate in ambienti quali castelli, scogliere, siti archeologici, corsi e specchi d’acqua, radure boschive e paesaggi rupestri.
Proprio come le opere lignee di Tansini, anche la rassegna itinerante dei sets è caratterizzata dal tema della rigenerazione. Le locations di questi servizi fotografici non sono per la maggior parte adatte o utilizzate per eventi espositivi di tipo tradizionale: «Forme sfuggenti» le ricupera allo spazio artistico.
In questi allestimenti le architetture e i paesaggi delle ambientazioni si combinano visivamente con i soggetti scultorei: le inquadrature creano così percezioni inusuali sia delle opere sia degli scenari, fissate attraverso l’obiettivo della fotocamera.
I livelli di fruizione diventano molteplici: dall’iniziale approccio pareidolitico (limitato alle sole sculture) l’osservatore è trasportato in uno scenario emozionale più ampio, articolato e sempre cangiante.
Le immagini riprese sui sets di «Forme sfuggenti» sono state esposte anche nelle mostre Percorsi d’impressioni (Vernazza, luglio-agosto 2018), Percezioni inattese (Porto Venere, settembre 2018), Concrete illusioni (Piacenza, maggio-giugno 2019), Mutevoli apparenze (Monterosso al Mare, luglio 2019), Miraggi (Levanto, agosto 2019) e Immaginario reale (Pizzighettone, giugno-settembre 2020).
La mostra Sensazioni visive ha dedicato particolare attenzione ai soggetti ritratti durante le tappe di «Forme sfuggenti» svoltesi nel Lodigiano (Lodi, Castelnuovo Bocca d’Adda e Maccastorna, tutte lungo la Valle dell’Adda) e nei territori limitrofi (Cremonese, Milanese e Piacentino).
Luogo:
Lodi (Lombardia – Italia), Palazzo San Filippo (Via Solferino, 72)
Date:
dal 17 al 28 settembre 2019
Patrocinio:
Comune di Lodi
Telefono (Tansini):
349 2203693
© «In arce»: tutti i diritti riservati – Pubblicato l’8 settembre 2019 – Aggiornato al 28 agosto 2021