Anonimo, “La piazzaforte di Pizzighettone”, Anni ’30 del XVIII secolo, inchiostro e acquerello su carta (particolare). Pizzighettone (Cremona, Lombardia), collezione privata

Pizzighettone fortezza del Ducato di Milano

L’evento

Il 27 aprile 2014 si è svolto l’itinerario tematico dal titolo Pizzighettone fortezza del Ducato di Milano.

L’evento, dedicato all’architettura del tardo Medioevo, del Rinascimento e dell’Età Moderna, si è tenuto a Pizzighettone (Cremona, Lombardia).

Ideata e condotta da Davide, quest’iniziativa si è occupata di storia, cultura, personaggi, vita quotidiana e curiosità fra XIV e XVIII secolo.

Cuore della manifestazione sono state le fortificazioni pizzighettonesi costruite o riadattate durante il dominio del Ducato di Milano.

Davide non si è limitato alla descrizione architettonica e alla cronistoria: come è solito fare negli eventi che conduce, lo studioso ha affrontato anche argomenti di economia, società e ambiente per meglio descrivere il contesto in cui la piazzaforte di Pizzighettone fu operativa.

Lo storico ha infatti spiegato come la fortezza non fosse un insieme di edifici costruiti unicamente per sostenere scontri armati: secondo le esigenze, fu impiegata anche come corte temporanea, ambiente per ambascerie e missioni diplomatiche, base per operazioni di spionaggio e di controspionaggio, carcere ed elemento dissuasivo per prevenire conflitti.

È questo lo scenario in cui si svolsero per secoli le vite di migliaia di persone: contadini, mercanti, soldati, architetti, ingegneri, sovrani e viaggiatori. Fra i personaggi più conosciuti che ebbero a che fare con la piazzaforte pizzighettonese figurano Bernabò Visconti (1323 c.a-1385), Filippo Maria Visconti (1392-1447), Francesco Sforza Visconti (1401-1466), Ludovico il Moro (1452-1508), Francesco I di Valois-Angoulême (1494-1547), Carlo V d’Asburgo (1500-1558), Filippo II d’Asburgo (1527-1598), Teodoro Trivulzio (1597-1656), Filippo IV di Spagna (1605-1665), Luis de Benavides y Carrillo de Caracena (1608-1668), Eugenio di Savoia-Soissons (1663-1736), Carlo VI d’Asburgo (1685-1740), Carlo Emanuele III di Savoia (1701-1773), Giuseppe II d’Asburgo-Lorena (1741-1790) e Napoleone Bonaparte (1767-1821).

Il discorso si è sviluppato a partire dalle ricerche documentarie che Davide conduce da anni in diversi archivi. Fra gli istituti in cui lo storico ha consultato documentazioni sono compresi l’Archivio di Stato di Cremona, quelli di Milano, di Parma e di Torino, la Sezione di Archivio di Stato di Pontremoli (Massa e Carrara), l’Archivio Storico Civico di Pavia, l’Archivio Storico Comunale di Lodi, quello di Pizzighettone, la Biblioteca Statale di Cremona, l’Archivio Storico Parrocchiale di San Bassiano in Pizzighettone, la Biblioteca Comunale «Passerini Landi» di Piacenza, l’Archivio Storico della Parrocchia dei Santi Gervaso e Protasio in Maleo (Lodi) e la Biblioteca Comunale di Pizzighettone.

La storia

L’iniziativa si è concentrata sull’antico Ducato di Milano: la compagine statale nata alla fine del XIV secolo grazie all’espansionismo del casato Visconti e sopravvissuta fino al XVIII secolo.

Esteso in origine fra gli odierni territori della Lombardia, dell’Emilia-Romagna, del Veneto, del Trentino-Alto Adige/Südtirol, del Ticino, del Piemonte e della Toscana, il ducato milanese fu il progenitore dell’odierna Lombardia e passò nel corso dei secoli dalla dominazione viscontea a quella di varie dinastie europee (Sforza, Valois, Asburgo e Borbone).

L’itinerario tematico ha ripercorso la storia dell’entità statale lombarda prendendo in esame le vicende di una fra le sue più importanti piazzeforti: Pizzighettone, collocata sulle sponde del fiume Adda al confine tra Cremonese e Lodigiano.

Fondata dal Comune di Cremona nel quarto decennio del XII secolo, a partire dagli Anni ’30 del Trecento la roccaforte pizzighettonese entrò stabilmente fra i domini dei Visconti di Milano, che la ampliarono fra il secondo e il terzo quarto del medesimo secolo, poco prima che la loro signoria fosse elevata a ducato (1395).

Dal terzo decennio del XV secolo il sito fortificato di Pizzighettone fu oggetto di una serie di trasformazioni che lo portarono a divenire fra tardo Medioevo e Rinascimento una «città da guerra».

Pizzighettone rappresentava una postazione strategica per il dominio sulla bassa pianura lombarda: una roccaforte in grado di controllare i traffici attraverso l’Adda nella zona compresa fra i territori di Cremona, Crema, Lodi e Piacenza.

Durante il periodo sforzesco, nella seconda parte del Quattrocento, il borgo pizzighettonese era racchiuso da una poderosa cerchia muraria sulla riva orientale del corso fluviale ed era difeso da un castello affacciato sull’Adda. Una rocchetta era situata sulla sponda opposta del fiume, presso la borgata di Gera, ed era collegata al presidio principale tramite un ponte in legno.

Nella prima metà del XVI secolo la piazzaforte finì sotto il controllo della casa d’Austria, inquadrata nell’impianto difensivo della Lombardia spagnola e dell’Europa asburgica.

In tale contesto, fra gli Anni ’80 del Cinqucento e il sesto decennio del XVII secolo, fu progettata e parzialmente realizzata una corona esterna di bastioni che inglobava la preesistente cerchia di mura e che si estendeva su entrambe le rive dell’Adda.

L’orientamento difensivo della piazzaforte era concepito per contrastare attacchi provenienti da Est, in direzione del Ducato di Mantova e della Repubblica di Venezia. Quest’ultima, in particolare, controllava Bergamo, Brescia e il Cremasco: i suoi territori distavano una decina di chilometri dal borgo adduano.

In questo modo, le fortificazioni pizzighettonesi concorrevano a proteggere il confine orientale dello Stato di Milano e il Camino Español: una serie di domini sotto il controllo o l’influenza asburgica che collegava il Mar Mediterraneo a quello del Nord passando per la Lombardia.

Tale impostazione fu mantenuta sino alla fine del Seicento ma fu radicalmente modificata entro il primo trentennio del secolo successivo: periodo in cui il Ducato di Milano passò fra i domini dei Borbone (1700-1701), fu conquistato dalle truppe degli Asburgo d’Austria insieme al Ducato di Mantova (1706-1707) e fu quindi riconosciuto fra i territori soggetti alla corte asburgica di Vienna (1714-1715).

L’assetto della piazzaforte rivierasca fu trasformato per fronteggiare eventuali aggressioni da Ovest (dal Piemonte sabaudo o dal Regno di Francia) e per difendere gli itinerari stradali che univano il capoluogo della Lombardia austriaca alla capitale asburgica passando per le città di Lodi, Cremona e Mantova.

Fu così restaurata e ampliata la cintura esterna dei bastioni pizzighettonesi, furono costruite caserme, stalle, casematte e polveriere, mentre nel 1765 le due sponde dell’Adda furono unite da un ponte fisso in legno, ripristinando sul fiume il collegamento viario che era stato distrutto nel 1509.

Disarmata negli Anni ’80 del Settecento, la struttura della piazzaforte rimase sostanzialmente invariata sino alla fine dello stato milanese, avvenuta nel 1796 con l’invasione dell’Armée d’Italie comandata da Napoleone Bonaparte e con la proclamazione della Repubblica Cisalpina.

L’itinerario tematico Pizzighettone fortezza del Ducato di Milano ha focalizzato l’attenzione sulle opere fortilizie più antiche, collocate sulla sponda orientale dell’Adda: la cerchia muraria, il settore Sud-Est delle Casematte e del fossato, la Torre del Guado con i resti del Castello e l’ex Carcere.

Info

Luogo:
Pizzighettone (Cremona, Lombardia – Italia), cerchia muraria (Piazza d’Armi)

Data:
27 aprile 2014

Telefono:
349 2203693

© «In arce»: tutti i diritti riservati – Pubblicato il 6 aprile 2014 – Aggiornato al 30 aprile 2022

Anonimo, “La piazzaforte di Pizzighettone”, Anni ’30 del XVIII secolo, inchiostro e acquerello su carta (particolare). Pizzighettone (Cremona, Lombardia), collezione privata