Erminio Tansini, “Senza titolo”, 1999, olio su tavola, 60x50 cm (particolare rielaborato)

Mutevoli apparenze

L’evento

Dal 17 al 28 luglio 2019 il borgo ligure di Monterosso al Mare (Cinque Terre) ha ospitato la mostra fotografica dal titolo Mutevoli apparenze, dedicata all’artista Erminio Tansini.

L’esposizione ha proposto fotografie raffiguranti le sculture tansiniane, scattate sui sets della serie itinerante di scenarizzazioni «Forme sfuggenti».

L’evento è stato la terza tappa della rassegna «Chimere», che sta toccando varie località del Nord Italia.

Al figlio dell’artista stesso, Davide, l’incarico di curare l’esposizione. Storico, per il padre Erminio ha organizzato anche i «Materia e Colore Open Days» (2010-2011, l’apertura al pubblico dello studio dell’artista); ha curato le monografie Tansini Erminio. Materia e colore (2008) e Erminio Tansini. Opere di materia e colore (2011); ha allestito varie esposizioni personali in Liguria, Emilia-Romagna e Piemonte delle serie «Materia e colore» (2012-2015) e «Forme, materia, colore» (2018-2019); inoltre, sua è la direzione delle rassegne «Forme sfuggenti» e «Chimere» (2018-2019).

Il percorso espositivo della mostra Mutevoli apparenze era corredato da un apparato di didascalie e brevi testi critici in italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco e russo (i brani erano tratti da scritti di Tiziana Cordani, Dragana Kostić, Kevin McManus e Giorgio Segato).

A integrazione delle fotografie l’esposizione ha presentato anche alcuni dipinti a olio su tavola e una scultura in bronzo, provenienti dai laboratori artistici di Erminio Tansini, per testimoniare l’estensione del panorama creativo dell’autore.

Le sculture

Erminio Tansini si dedica alla scultura dall’inizio degli Anni ’90 utilizzando soprattutto il bronzo e il legno. La maggior parte dei materiali lignei di cui l’artista si serve proviene dall’Appennino settentrionale (soprattutto Riviera Spezzina, Valtrebbia e Valtaro; meno frequentemente Valnure, Lunigiana e Valtidone).

La produzione dei pezzi risale anche a un quarto di secolo fa; però, la prima esposizione delle opere lignee di Tansini è soltanto del 2017, avvenuta con la sua partecipazione alla 57a Biennale di Venezia.

Le sculture tansiniane presentano linee sinuose, frastagliate o aggrovigliate; corpi lievi o al contrario massicci e imponenti; comunque, sempre impostate su tensioni e dinamismi ben percepibili.

Queste sculture offrono numerosi spunti legati alla pareidolia: la capacità di riconoscere forme note in profili apparentemente casuali.

Il tema del recupero e della rigenerazione è un altro degli aspetti che caratterizzano le opere lignee di Tansini.

Il legno che le compone non è ricavato dall’abbattimento di alberi vivi: invece, è quello trascinato dalle frane, trasportato dalle correnti, levigato dall’acqua e dalle rocce.

L’artista lo seleziona sui greti dei torrenti montani e sulle spiagge marine; poi, lo rigenera e lo assembla, conservando quanto più possibile l’inimitabile naturalità che lo contraddistingue.

Le fotografie

Le fotografie proposte nell’esposizione monterossina sono state scattate sui sets della serie itinerante «Forme sfuggenti», attiva dal gennaio 2018 in Italia, Svizzera, Francia e Monaco.

Svoltasi finora in 68 tappe (33 all’apertura di Mutevoli apparenze), la rassegna è diretta da Davide e ha toccato l’Alvernia-Rodano-Alpi, l’Emilia-Romagna, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, la Provenza-Alpi-Costa Azzurra, il Ticino, la Toscana, la Valle d’Aosta e il Veneto.

Durante gli eventi di «Forme sfuggenti» le sculture tansiniane sono scenarizzate in luoghi quali castelli, scogliere, siti archeologici, corsi e specchi d’acqua, radure boschive e paesaggi rupestri.

Proprio come le opere lignee di Tansini, anche la rassegna itinerante dei sets è caratterizzata dal tema della rigenerazione. Le ambientazioni di questi servizi fotografici non sono per la maggior parte adatte o utilizzate per eventi espositivi di tipo tradizionale: «Forme sfuggenti» le ricupera allo spazio artistico.

In questi allestimenti le architetture e i paesaggi delle locations si combinano visivamente con le sculture scenarizzate: le inquadrature creano così inusuali percezioni sia delle opere sia degli scenari, fissate attraverso l’obiettivo della macchina fotografica.

I livelli di fruizione divengono molteplici: dall’approccio pareidolitico (inizialmente limitato alle sole sculture) l’osservatore è condotto in uno scenario emozionale più ampio, articolato e sempre cangiante.

Oltre che in Mutevoli apparenze, le immagini scattate sui sets di «Forme sfuggenti» sono state esposte nelle mostre Percorsi d’impressioni (Vernazza, luglio-agosto 2018), Percezioni inattese (Porto Venere, settembre 2018), Concrete illusioni (Piacenza, maggio-giugno 2019), Miraggi (Levanto, agosto 2019), Sensazioni visive (Lodi, settembre 2019) e Immaginario reale (Pizzighettone, giugno-settembre 2020).

Info

Luogo:
Monterosso al Mare (La Spezia, Liguria – Cinque Terre, Italia), Palazzo del Comune (Piazza Giuseppe Garibaldi, 35)

Date:
dal 17 al 28 luglio 2019

Telefono (Tansini):
349 2203693

© «In arce»: tutti i diritti riservati – Pubblicato l’8 luglio 2019 – Aggiornato al 28 agosto 2021

Erminio Tansini, “Senza titolo”, 1999, olio su tavola, 60x50 cm (particolare rielaborato)