Erminio Tansini, “Senza titolo”, 2010, olio su tela, 80x100 cm (particolare rielaborato)

Forme sfuggenti #36 – Castello Sforzesco

L’evento

Il 4 e il 5 agosto 2019 la città di Milano ha ospitato il set fotografico denominato Forme sfuggenti #36 – Castello Sforzesco, dedicato alle sculture di Erminio Tansini.

Il servizio ha avuto come protagoniste le opere lignee che l’artista crea con rami, ceppi, radici e tronchi recuperati dalle spiagge e dai torrenti.

Allestito presso il Castello Sforzesco, l’evento è stato la trentaseiesima tappa della rassegna «Forme sfuggenti», che sta toccando varie località in Italia, Svizzera, Francia e Monaco.

Al figlio dell’artista stesso, Davide, l’incarico di curare il set fotografico. Per il padre Erminio ha organizzato anche i «Materia e Colore Open Days» (2010-2011, l’apertura al pubblico dello studio dell’artista); ha curato le monografie Tansini Erminio. Materia e colore (2008) e Erminio Tansini. Opere di materia e colore (2011); ha allestito varie esposizioni personali in Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia e Piemonte delle serie «Materia e colore» (2012-2015), «Chimere» (2018-2019) e «Forme, materia, colore» (2018-2019); inoltre, sua è la direzione dell’intera rassegna «Forme sfuggenti».

Le sculture

Erminio Tansini si dedica alla scultura dall’inizio degli Anni ’90 impiegando soprattutto il bronzo e il legno.

La produzione delle opere lignee (che l’autore utilizza anche come modelli per le fusioni in lega) è iniziata quasi un trentennio fa; però, la loro prima esposizione risale al 2017, avvenuta con la partecipazione dell’artista alla 57ª Biennale di Venezia.

Le sculture di Tansini presentano linee aggrovigliate, sinuose o frastagliate; masse di lieve consistenza o al contrario imponenti e corpose; comunque, sempre basate su dinamismi e tensioni ben avvertibili.

Queste creazioni si prestano a numerose e disparate interpretazioni legate alla pareidolia: la capacità di riconoscere forme note in profili apparentemente casuali.

Recupero e rigenerazione sono due temi significativi che contraddistinguono le sculture tansiniane.

Il legno che le compone non è ottenuto dall’abbattimento di alberi vivi: invece, è quello trascinato dalle frane, trasportato dalle correnti, levigato dall’acqua e dalle rocce.

Lo scultore lo recupera sui greti dei torrenti montani e sulle spiagge marine (soprattutto nell’area dell’Appennino Ligure); poi, lo rigenera e lo assembla, rispettando l’inimitabile naturalità che lo caratterizza.

Nel caso di Forme sfuggenti #36 – Castello Sforzesco, sono state impiegate opere costruite con legno proveniente dalle Cinque Terre, dalla Val Tidone e dalla Val Trebbia.

Le fotografie

Il servizio fotografico Forme sfuggenti #36 – Castello Sforzesco fa parte della rassegna itinerante «Forme sfuggenti», attiva dal gennaio 2018 in Italia, Svizzera, Francia, nel Principato di Monaco e in Austria.

Svoltasi finora in 101 tappe, la serie è diretta da Davide e ha toccato l’Alvernia-Rodano-Alpi, l’Emilia-Romagna, i Grigioni, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, la Provenza-Alpi-Costa Azzurra, il Ticino, il Tirolo, la Toscana, il Trentino-Alto Adige/Südtirol, la Valle d’Aosta e il Veneto.

Gli eventi di «Forme sfuggenti» scenarizzano le sculture tansiniane in luoghi come boschi, castelli, paesaggi montani, scogliere, siti archeologici, specchi e corsi d’acqua.

Proprio come le opere lignee di Tansini, anche la rassegna itinerante dei set è caratterizzata dal leitmotiv della rigenerazione. Le ambientazioni di questi servizi fotografici non sono particolarmente adatte o utilizzate per mostre tradizionali: «Forme sfuggenti» le ricupera allo spazio artistico.

Anche nel caso della tappa milanese, le location sono state scelte in zone del Castello Sforzesco abitualmente non impiegate per eventi espositivi: l’esterno della Porta Santo Spirito, la porzione della Piazza d’Armi vicina al medesimo ingresso e quella del Parco del Sempione attigua ai resti della Porta del Soccorso (lungo il sedime dell’antica Ghirlanda).

I soggetti scultorei collocati presso il fortilizio si sono combinati visivamente con elementi architettonici e i naturali (le cortine murarie, le torri, le merlature, gli alberi): così, le inquadrature hanno creato percezioni inusuali sia delle opere sia del paesaggio.

Molteplici e variegati i livelli di fruizione delle immagini: dall’approccio pareidolitico (inizialmente limitato alle sole sculture) l’osservatore può lasciarsi condurre in uno scenario emozionale più ampio, articolato e sempre cangiante.

Le fotografie scattate sul set di Forme sfuggenti #36 – Castello Sforzesco sono state esposte nelle mostre Miraggi (agosto 2019), Sensazioni visive (settembre 2019) e Memorie (ottobre 2020-gennaio 2021).

Info

Luogo:
Milano (Lombardia – Italia), Castello Sforzesco (Piazza Castello)

Date:
4 e 5 agosto 2019

Telefono (Tansini):
349 2203693

© «In arce»: tutti i diritti riservati – Pubblicato il 23 settembre 2019 – Aggiornato al 4 ottobre 2022

Erminio Tansini, “Senza titolo”, 2010, olio su tela, 80x100 cm (particolare rielaborato)